Si è appena conclusa in fiera a Milano Homi Fashion & Jewels, evento all’insegna della ripartenza per il gioiello moda e gli accessori creativi e di design. “Portafortuna” (efficace) per i 300 espositori la mostra intitolata non a caso #Belucky”, dedicata appunto ad amuleti e talismani contemporanei.
Ed evidentemente un po’ di fortuna l’hanno portata se, complice anche la grande voglia di ricominciare dopo mesi a dir poco complessi, la sola Homi ha fatto registrare 12.275 visitatori, dato positivo come quello delle altre tre fiere di moda tenutesi nello scorso fine settimana. Micam (calzature), Mipel (pelletteria) e The One Milano (Haut-à-Porter) sono state infatti visitate da oltre 22mila operatori registrati che hanno trovato ad attenderli 735 aziende.
La mostra
Ma torniamo dai numeri a #Belucky, che la curatrice Alba Cappellieri, docente di design del gioiello al Politecnico di Milano, ci racconta così:
«Questa mostra ha un valore particolare, perché è quella della ripresa, dopo un brutto periodo. #Belucky fa parte del ciclo dedicato al gioiello moda ed era stata programmata prima della pandemia, ma oggi è il timing perfetto. L’obiettivo è dare valore a un tipo di gioiello considerato inferiore a causa del materiale non prezioso, che io invece considero un plus, perché lascia spazio alla creatività».
«Amuleti e talismani sono stati i primi gioielli indossati dall’uomo – continua la curatrice – perché erano il mezzo attraverso il quale entrare in contatto con la divinità ed è sorprendente che ancora continuino a svolgere questo ruolo. tenendo assieme il significato materiale e quello immateriale».
#Belucky è stata quindi divisa in tre parti: la prima dedicata ai riti, con gioielli che caratterizzano i momenti di “passaggio” come nascite o matrimoni; la seconda ai materiali, come il corallo, anticamente considerato il sangue degli dei; e la terza ai simboli, dalle croci ai gufi e ai quadrifogli benauguranti.
#Belucky
E allora, prima di raccontarvi tutte le curiosità che ho “scovato” a Homi, torno a parlarvi di gioielli (gli altri articoli qui) con una rassegna di alcuni dei pezzi realizzati dagli oltre 100 designer e brand nazionali e internazionali in mostra, tra cui Cameo Italiano, Dodo, Sharra Pagano, Associazione Orafa Lombarda, Amlè, De Liguoro, Ornella Bijoux ed Eleonora Ghilardi.
Dai dadi per sfidare la fortuna sul foulard ai peperoni essiccati “scacciamalocchio”, dai serpenti e scarabei simboli di rinascita e rinnovamento declinati in varie versioni, alle campanelle che spezzano incantesimi e scacciano la negatività, dai tradizionali cornetti in corallo alle chiavi che aprono barriere fisiche, spirituali e intellettuali, alcuni dei tanti amuleti di #Belucky.
Would you dare? Pannalù, 2021 
Khepri, Ornella Bijoux, fine ’60 
Uva, Angela Caputi Giuggiù, rivisitazione del 2014 
Quadrifogli in serra, Marta Garbin, 2020 
Porte Bonheur, Ornella Bijoux, 1981 
Il Vesuvio scongiurato, Alba Rosa Mancini, 2000 
Scaramanzia, Maura Biamonti, 2020 
Sopra: Sciò,sciò, Rossana Ricolfi, 2021 Sotto: Amuleto complesso, Anna Fornari, 2012 
Occhio, malocchio, 20 Celesti Bijoux, 2021 
Il presepe liberato, Valter Luca de Bartolomeis per Real Fabbrica di Capodimonte, 2019 
Luna, Ada Gambino, 2020 
Attribuita a Miriam Haskell, 1940 circa 
Passepartout, Ornella Bijoux, 1970 
Traffic Jam, Laura Visentin, 2017 
Scarabeo, Ornella Bijoux, 1990 
Serpente di giada, Verde Alfieri, 2020 
Sciò, Mad Madam, 2020
Avete ammirato questi gioielli? Li avete apprezzati? Allora se vi va, scrivetemi le vostre impressioni o ditemelo sulla mia pagina Facebook! E presto ve ne mostrerò tanti altri!!!