Piccole poesie da indossare e da portare con sé durante la giornata. Traggono ispirazione dalla tradizione giapponese degli haiku i nuovi orecchini portati a Milano Fashion & Jewels dal laboratorio artigianale 7Nodi, specializzato in prodotti in carta sia da usare nel quotidiano, come quaderni, agende o biglietti, sia da utilizzare come accessori, come appunto gli orecchini. Ecco quindi un altro interessante bijou trovato a Milano.
La storia del marchio, del resto, parte da lontano, da quando Mirko Mauri scambiava dei quaderni artigianali fatti da lui con carta da incisione Rosaspina. «Il nome “7Nodi” viene proprio da lì – spiega – Si tratta infatti del nodo utilizzato per chiudere la rilegatura dei quaderni. La carta, insomma, è sempre stata la mia passione e siccome io e la mia compagna volevamo lavorare assieme, nel 2016 abbiamo deciso di dedicarci a questo».
Il primo passo, però, non sono stati gli orecchini con Haiku ma, appunto, i quaderni, anche se i primi, neri, non hanno fatto grande fortuna. «I biglietti, invece, li proponiamo ancora. Abbiamo capito che ci voleva del colore e ci siamo ispirati al Giappone, che ha una concezione cromatica molto differente dalla nostra. Anzi, molti colori hanno significati opposti rispetto ai nostri. La scelta è dovuta al fatto che le fantasie occidentali non hanno altrettanta attenzione all’equilibrio».
Accessori
Da biglietti e quaderni – oggi ne producono un centinaio di versioni – sono quindi passati alle agende, in formato “Leporello”, e poi agli accessori. «I primi orecchini sono stati tridimensionali e sono andati bene. Per questa collezione, quindi, ci siamo ispirati agli Haiku, brevi poesie dedicate alle stagioni e agli avvenimenti umani ad essa legati» (qui sotto trovate quelli scritti dalla mia amica Giorgia per il Calendario d’Avvento 2020).
La scelta riguardo a quali poesie trasformare in orecchini dev’essere stata particolarmente ardua, vista la mole di componimenti creati nel corso della lunga storia di questo genere. Tralasciando gli autori moderni, oltre a Jack Kerouac anche Gabriele D’Annunzio e, secondo alcuni critici, Giuseppe Ungaretti, Salvatore Quasimodo e Umberto Saba.
«Abbiamo scelto quelli che avevano più appeal, diciamo un po’ zen – rivela Mirko – Gli Haiku sono scritti in giapponese all’interno dell’orecchino, mentre dietro la confezione si trova trascritto in alfabeto latino e in italiano». Ogni orecchino consiste quindi in alcuni piccoli pannelli, il primo colorato, con stampata un’immagine a tema, gli altri riportanti le tre righe dell’haiku.
Tutto l’orecchino, quindi, è rigorosamente di carta e la scelta dell’azienda è quella di puntare sulle soluzioni più ecologiche, a partire dall’utilizzo dell’incastro e della cucitura al posto della colla, realizzando molti prodotti esclusivamente a mano, senza l’ausilio di macchinari.
«La carta che utilizziamo – sottolinea Mirko – non è riciclata, ma tutta di alta qualità, certificata Cfc ed evitiamo il più possibile di plastificarla. Le confezioni degli orecchini, ad esempio, sono solo piegate, mentre per le copertine delle agende la plastificazione è necessaria. Queste ultime, però, hanno l’interno realizzato partendo dagli scarti di cuoio. Inoltre, non impieghiamo solventi e tutti gli inchiostri sono a base d’acqua. Molti dei nostri prodotti sono quindi riciclabili al 100% e realizzati a impatto ambientale zero».
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