Street artist tra i più famosi, ma dall’identità sconosciuta, seminatore di stencil dissacranti e illustratore di muri simbolici, dalla barriera tra Israele e Palestina in Cisgiordania a quello nel porto di Dover, sarcastico commento alla Brexit. Banksy, in questi due decenni ha rappresentato un punto di riferimento per chi si oppone a consumismo, inquinamento, sfruttamento delle risorse naturali. Il Chiostro del Bramante, a Roma, gli dedica “All about Banksy”, una mostra che ne ripercorre l’attività, attraverso 250 opere provenienti da collezioni private.
In particolare, i curatori del progetto, Butterfly & David Chaumet – Butterfly Art News, hanno per la prima volta aperto il loro archivio in modo così estensivo. L’esposizione, che durerà fino al 9 gennaio, è stata creata per riportare al pubblico i lavori dello street artist bristoliano, dopo che la precedente mostra, “A Visual Protest” era stata costretta a chiudere a causa della pandemia.
All About Banksy ripercorre la carriera dell’artista, passando da un’area tematica all’altra: dalla politica ai migranti, dall’ambiente/ecologia alla guerra, dai diritti dell’infanzia alla religione. Passando per Dismaland, Bemusement Park (Tetroland parco dello sconcerto), il lunapark non adatto ai bambini, tra lo scivolo realizzato da un mezzo antisommossa alla principessa morta in un incidente con la carrozza assediata dai paparazzi (con riferimento nemmeno troppo nascosto alla morte di Lady Diana). O per il negozio online Gross domestic product (in inglese “prodotto interno lordo”, ma anche “disgustoso oggetto per la casa”, creato sulla scia dell’omonimo showroom temporaneo di Croydon (Londra) sempre chiuso.
I lavori “simbolo” di Banksy
Il viaggio nell’opera di Banksy parte proprio da alcuni dei suoi lavori più conosciuti, come l’adesivo Keep left, nel quale utilizza il cerchio rosso dei divieti stradali in senso sovversivo, o Love is in the air – Flower thrower, serigrafia in cui un manifestante lancia un mazzo di fiori al posto di un’arma. Un murales apparso per la prima volta a Londra nel 2000, simbolo di una lotta attiva ma pacifica.
Altra immagine iconica, indubbiamente, è Girl with balloon, nata nel 2014 per la campagna “Stand with Syria” e votata nel 2017 nel Regno Unito come sua opera più amata. Non a caso la bimba che guarda volare via un palloncino a forma di cuore è uno dei suoi lavori più riprodotti sui muri di tutto il mondo, grazie agli stencil.
Proprio questa tecnica caratterizza l’invasione di topi, che Banksy ha voluto incoraggiare distribuendo stencil gratuiti con le riviste. Il topo, che agisce di notte furtivamente, lasciando traccia del proprio passaggio, è una sorta di autoritratto dei writers, un simbolo della protesta ma anche delle frange di popolazione ai margini della società. La scelta di utilizzare gli stencil, che taglia di molto i tempi di realizzazione di un lavoro, consente anche a Banksy di ridurre le possibilità di essere scoperto.
Ambiente e mercato
Lo sfruttamento delle risorse, l’inquinamento, il consumismo, sono tra le tematiche che Banksy ha più volte affrontato, con il sarcasmo che lo contraddistingue. I protagonisti del Libro della Giungla sono legati e presi in ostaggio in una foresta devastata in Save or delete, anche se le cartoline che lo riproducevano non furono mai distribuite per le minacce legali della Disney. E la stessa Madonna si trova a dare al Bambinello un biberon contaminato.
Nella Peckham Rock, pietra collocata furtivamente tra i reperti del British Museum, una figura stilizzata spinge un carrello, mentre la didascalia recita: “Questo esempio perfettamente conservato di arte primitiva risale all’era post-catatonica e si ritiene descriva l’uomo preistorico mentre si avventura verso il terreno di caccia fuori dal villaggio”. Lo “scherzo” fu scoperto solo dopo tre giorni che il lavoro era in esposizione e attualmente il pezzo fa parte della collezione permanente del museo londinese. .
Ben più in grande, invece, è il monito dipinto sul muro di una palazzina di uffici nel centro di Londra nel periodo natalizio 2011: riprendendo il detto inglese “compra finché non crolli”, in Shop until you drop una donna a grandezza naturale cade da oltre due piani di altezza trascinata dal carrello. In questo caso, vista la mole del lavoro, l’effetto sorpresa è stato garantito da impalcature, che hanno fatto pensare a un restauro.
Guerra e diritti
Siria, Palestina, Iraq, Afghanistan sono alcuni dei conflitti che hanno ispirato la protesta artistica di Banksy, tra le cui immagini simbolo c’è Flying Copper, un poliziotto britannico in tenuta antisommossa, armato fino ai denti, con il volto coperto da uno smile, in uno stridente contrasto tra la sorridente “faccina” e l’equipaggiamento militare, simbolo di oppressione.
Lo smile, del resto, viene più volte usato da Banksy in questo contesto, come i poliziotti possono passare da personaggi simbolo di oppressione, mentre perquisiscono Basquiat a manifesto per i diritti Lgbtq in Kissing Coppers, bacio omosex tra agenti realizzato proprio accanto alla sede della polizia di Soho, distretto gay londinese. E forte è anche l’immagine di Jack&Jill in cui i bambini corrono felici, ma indossando un giubbotto antiproiettile.
Musica e politica
Che si condivida o meno la sua visione, difficilmente l’attività di Banksy può essere scissa dalla politica. Uno dei momenti in cui lo street artist è sceso in campo con decisione è stata la campagna in favore o contro la Brexit, tanto da aver promesso di distribuire locandine gratuite di Girl with Union Jack balloon, una rivisitazione in chiave british dell’iconica bimba, a chi avesse fotografato il proprio voto pro Ue. Iniziativa poi ritirata per evitare conseguenze giudiziarie.
Ma la manifestazione più eclatante della sua protesta contro la Brexit è il murales realizzato nel porto di Dover, “porta” marittima del Regno Unito, in cui un operaio elimina con uno scalpello una stella dalla bandiera europea.
Non sono poche nemmeno le incursioni di Banksy nella musica, tanto che più volte è stato ipotizzato che dietro lo pseudonimo si nascondesse un musicista. In mostra a Roma – tra le altre cose – i frutti della sua collaborazione con i Blur per la copertina dell’album Think Tank. Di tutt’altro tenore, invece, la sua incursione nel mondo di Paris Hilton, tutta da scoprire…
Musei
Tra i bersagli di Banksy il mondo elitario dell’arte, che critica ma dal quale non si sottrae, se le sue opere sono nei più importanti musei e vegono battute all’asta a prezzi commisurati alla fama dello street artist. Famoso l’episodio accaduto nel 2018 durante un’asta da Sotheby’s, dove una copia di Girl with a balloon è stata battuta per 1,4 milioni di sterline. Appena aggiudicata la vendita, infatti, il quadro ha cominciato ad autodistruggersi, grazie a un meccanismo installato dallo stesso autore, inceppatosi (?) a metà lavoro. E descritto dallo stesso autore in un video, con la premessa: Alcuni anni fa ho segretamente inserito un trituratore in un dipinto, in caso fosse mai andato all’asta…
Un’altra asta, però, ancora più importante, si è tenuta da Christie’s a marzo 2021. Oggetto della vendita “Game changer”, opera apparsa a maggio 2020 nel pronto soccorso del Southampton General Hospital con una nota: Grazie per tutto quello che state facendo. Spero che questo renda più luminoso il posto, anche se è solo in bianco e nero.
Nell’immagine, decisamente significativa, un bambino fa volare la bambola raffigurante un’infermiera, dopo aver buttato i suoi vecchi supereroi. Una bella descrizione dei “nuovi eroi” della pandemia. Ancora migliore per il fatto che l’opera, battuta all’asta precisamente un anno dopo il primo giorno di lockdown in Uk, è stata venduta per oltre 16 milioni di sterline, battendo ogni record di un’opera di Banksy. Che saranno totalmente devoluti allo stesso ospedale.
Se questa panoramica vi ha incuriositi, la mostra è aperta tutti i giorni al Chiostro del Bramante. Info e prenotazioni qui.
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