Chicca

Ci sono gioielli che nascono dal mare, come coralli e cammei. Altri in vetro si formano pian piano da una canna da soffio. Smalti e ceramiche vengono “sfornati”. I bijoux di Cristina “Chicca” Lanza, invece, emergono dai bauli di famiglia. I primi materiali per creare Lerobedichicca sono stati, infatti, i tessuti appartenuti alla mamma e alla nonna: biancheria di una volta, in lino, che sa di storie antiche, di ricordi della fanciullezza, di tradizioni di un tempo andato. Io l’ho conosciuta a Homi Fashion & Jewels e voglio raccontarvi le sue creazioni! Dopo la selezione che vi avevo proposto qualche tempo fa, torniamo quindi a parlare di bijoux.

Il baule di Chicca

Ma quanto mi piacciono???

Morbide, delicate, dal sapore antico. Le creature di Chicca nascono tanti anni fa, quando osservava la mamma cucire abiti d’alta moda e la nonna ricamare, recuperando perline per confezionare orecchini per sé. Arti che per molto tempo sono rimaste in un immaginario baule e che sono uscite poi da uno reale, insieme ai tessuti “di una volta”.

«Ho iniziato a creare gioielli utilizzando quelli che ho trovato in casa – racconta Chicca – le lenzuola della mamma e della nonna. Una volta partita ho cominciato a riceverne anche dalle amiche e non solo. Ma utilizzo anche tessuti d’arredamento di recupero o altri portati da un’amica che viaggia molto e che arrivano – tra gli altri – dal Giappone e dall’India».

Chicca

Lo scrigno di Chicca

Dalla sua fantasia sono quindi scaturiti anelli, spille, orecchini e collane che portano con sé le storie racchiuse nei materiali che li compongono, ma al contempo li fanno rinascere a nuova vita per caricarsi di altri significati e ricordi. Pesci, fiori, bamboline, piccoli quadretti ricamati tinti in casa con metodi naturali utilizzando il cavolo nero per il viola, i malli di noce per il beige, l’avocado per il rosa e il mirtillo per il lilla.

Accanto a questi, però, ci sono anche accessori sempre rigorosamente fatti a mano: portachiavi, portatelefoni, cuffiette ricamate, portamonete e colletti bon ton dal sapore antico.

Perline di conteria

Ma i tessuti non sono gli unici a raccontare di altri tempi. Le perline, infatti, celano una storia ancora più particolare che arriva nientemeno che dalla Murano dei secoli scorsi. Perle “di conteria” ottenute da una sottile canna forata di vetro soffiato, tagliata a freddo e poi rimodellata a caldo, Una tecnica antichissima e ormai abbandonata.

Chicca

Le collane “rosario”

«Per le mie collane utilizzo perline veneziane risalenti alla fine dell’Ottocento fino agli anni Venti – spiega Chicca – la cui produzione è terminata all’inizio degli anni Duemila, quando l’ultimo operaio è andato in pensione e non ha trovato nessuno che prendesse il suo posto. Quelle antiche hanno colori diversi, che non esistono più, mentre le perline di oggi hanno tonalità più vivaci».

E anche la lavorazione è come quella di una volta. Tutte le perline delle collane a rosario di Chicca sono infatti infilate e annodate a mano. Avere le perline originali, però, non è affatto semplice.

«Oggi non è facile reperirle, perché essendo rare i collezionisti le hanno acquistate. Molte sono finite all’estero e si trovano sui siti statunitensi o dai grandi fornitori che le hanno acquistate dagli americani. Altre sono ancora celate nei cofanetti della nonna e quindi difficili da recuperare».

Perline di conteria

Ma quando succede e riemergono dai cassettini delle toelette o da portagioie intarsiati recano con sé i ricordi di decenni di vita. Che Chicca porta nelle vetrine di bigiotterie, negozi di abbigliamento, profumerie, concept store e persino gioiellerie, che hanno deciso di diversificare l’offerta con pezzi fuori dall’ordinario. E che hanno una storia da raccontare e altre da vivere.

Vediamo allora un po’ di foto di queste affascinanti creazioni.

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