Ceramiche tradizionali rielaborate come gioielli intercambiabili; il gatto Alfred che guarda un po’ sorpreso di essere diventato un ciondolo smaltato a fuoco; collane con penna, cavetti o porta lucidalabbra incorporati. E ancora legno, cristalli, piume, resina. Insomma, a Homi Fashion & Jewels ho trovato bijoux letteralmente per tutti i gusti. E allora, come promesso, ve li racconto.
Non sono tutti marchi appena nati, ma pezzi selezionati “a modo mio”. The MebWay, appunrto.. Quelli, insomma, che indosserei e di cui ho raccolto le storie. Bijoux che racchiudono una ricerca creativa, un’ispirazione, un’idea o che mi fanno tornare bambina. Dopo la mostra #Belucky vi racconto quindi cos’ho trovato tra gli stand.
Fiabe da indossare
È un marchio decisamente consolidato Anna Lodi, nato a Milano nel 2005 partendo dalle fiabe, illustrate con disegni originali, ironici e accattivanti.
Dalle perle in legno di collane e orecchini fanno capolino Biancaneve, la Strega, Cenerentola, la Fata Madrina, Capuccetto Rosso, la nonna e il lupo e, in una versione un po’ più grafica, Alice e il Bianconiglio. Un tuffo, insomma, nelle favole che ci piaceva leggere da piccini.
Altre linee, nello stesso stile, sono dedicate a Betty Boop, Audrey Hepburn, Klimt, alla Famiglia Addams e agli immancabili e simpaticissimi gatti.
«Ho iniziato dalle fiabe perché è un genere carino, spiritoso, che mi rappresenta, – racconta Anna – declinandole in chiave ironica per chi non si prende troppo sul serio e cerca un gioiello che dia allegria. I disegni sono tutti originali, realizzati per noi». Giocosi come un altro dei suoi pezzi sempreverdi: il completo con metro da sarta e pezzettini di tessuto, uno dei miei preferiti.
Per chi, invece, ama bijoux più seri, ci sono fantasie floreali o pezzi geometrici in resina che mischiano colore e righe black&white. Che, anche se le mie preferite restano le fiabe, sono decisamente belli.
È colpa di Alfred
Cos’hanno in comune Vasco Rossi e il gioiello moda? Il gatto di Francesca Farina, primo soggetto che ha trasformato in bijou, utilizzando la tecnica tradizionale degli smalti a fuoco.
Una tecnica affinata durante gli studi, dal liceo artistico alla Scuola Arti e Mestieri di Vicenza fino alla Bicocca, dove ha frequentato il corso di Scienza e tecnologia.
«I primi pezzi li ho creati per me – racconta – ispirandomi al mio gatto, che visti i disastri che combina ho chiamato Alfred. In onore, ovviamente, della canzone di Vasco. Poi sono passata anche ad altri soggetti e sto riscuotendo consensi».
Tra i bijoux firmati Pigmenti Store, quindi, casette, cuori, cagnolini e volti di simpatiche bambine che, a un occhio “vintage” come il mio, ricordano la paffuta e bionda Susanna (sì, proprio quella dei formaggini).
Fuseruole d’artista
S’ispira invece alla tradizione perugina Anna Barola, che realizza a mano i propri pezzi, dalla modellazione dell’argilla alla cottura e pittura. Punto di partenza, appunto, la fuseruola, elemento di terracotta forato al centro, i cui primi esemplari sono stati rinvenuti addirittura in tombe del Neolitico.
«Queste palline erano i contrappesi che venivano utilizzati per bilanciare il fuso durante la filatura – spiega Anna – e che venivano regalate alle ragazze quando si sposavano. Perugia ha un’antica tradizione ceramica e abbiamo voluto dare a questi elementi una forma più elegante, trasformandoli in gioiello. Abbiamo quattro strutture alle quali si possono avvitare 288 diverse palline, tutte intercambiabili, dipinte partendo da decori tipici e tutte prodotte artigianalmente».
Tra le collezioni anche pois bianchi e rossi ispirati alle pin up degli anni Cinquanta, soggetti natalizi, geometrici, musicali e anche onde che – sempre all’occhio un po’ vintage – ricordano le biglie di vetro tanto amate dai bambini del secolo scorso (alzi la mano chi non ci ha giocato almeno una volta).
Bijoux, insomma, con radici ben profonde ai quali lavora con le figlie: Lucia, la prima a pensare che da ornamento per i cuscini le fuseruole potessero diventare gioielli, ed Elena, che funge da base operativa negli States.
Bijoux messaggeri
Altro materiale della tradizione è quello utilizzato da Valentina Schwab, creatrice di Picà, nome che in Piemonte (ma non solo) significa “appeso”.
Il marchio, infatti, è nato come “angelificio”, realizzando appunto angeli in legno e stoffa dipinti a mano, ognuno con una propria frase benaugurante e palline natalizie.
Il passo successivo sono stati gli orecchini, in legno di betulla, pietre dure, con catenine ed elementi in acciaio o ottone. Protagonista la natura, tra fiori, rami e animali, dipinti con toni delicati, romantici e rilassanti. Sempre, rigorosamente, con un angelo e una frase d’augurio.
Cos’ho notato? Ovviamente la linea dedicata alle fiabe!
E i messaggi sono anche una delle caratteristiche di 20Celesti, marchio veronese creato da Daniela Residori.
Ciondoli in resina che descrivono emozioni, motivano, spingono a non arrendersi, a splendere e a cogliere il meglio dalla vita. Ma anche soggetti ironici, scaramantici, irriverenti, romantiche dediche per le amiche, le sorelle, la persona amata. E ovviamente, visto il periodo, simpatici bijoux che anticipano il Natale.
Perché mi piacciono? Sono delicati, graziosi e leggeri. Perfetti per le giornate in cui mi sento più romantica…
E allora, dopo tante parole, lasciamo un po’ di spazio alle immagini!
Bijoux “mutanti”
La prima reazione, di fronte allo stand di Sere Ku, è divertita. Certamente chi decide di indossare le sue creazioni non vuole passare inosservato, anzi. Pezzi importanti, colorati, volutamente eccessivi.
Ma la vera sorpresa deve ancora venire e aumenta man mano che Serena Ciliberti spiega i suoi bijoux, che racchiudono spesso un secondo utilizzo.
E allora ecco la collana con attaccata la penna, ovviamente con anima sostituibile, per non essere mai senza e quella con i cavetti caricabatterie (in pratica un kit di sopravvivenza per chi lavora tanto fuori) o un’altra con tante capsule, che altro non sono che rossetti, uno diverso dall’altro.
E c’è pure la tecnologia, con le mini lampade da scrivania, ovviamente funzionanti, per non restare mai al buio. Quella con le lampadine? Se non fosse già abbastanza originale di per sé, è anche possibile utilizzare i bulbi come porta lucidalabbra.
E allora facciamo raccontare un po’ delle sue creazioni direttamente a Serena.
Orecchini per brillare
Non vogliono decisamente passare inosservati nemmeno gli ear cuff di Ily Cover, marchio di Gold4Sisters specializzato, appunto, in monorecchini che abbracciano tutto il padiglione.
Gioielli moda che sono vere e proprie sculture, tra animalier, raggiere che incorniciano l’orecchio, rami fioriti che si allargano, onde e ambienti marini, piume e forme dal sapore più gotico.
Splendidi con i capelli corti, che permettono di apprezzarli nella loro interezza, ma non meno fascinosi indossati con chiome più lunghe.
Potevo resistere? E siccome i ricci “inghiottono” qualsiasi ornamento che si sviluppi in verticale, non resta che optare (sono sacrifici…) per un’elegantissima e luminosissima pioggia di cristalli bianchi.
Ma a chi non piace “brillare luminosa come un diamante”, per citare Katy Perry? Se volete qualche altro esempio, con delle modelle più adatte, eccoli indossati nel video ufficiale.
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