Una bella fetta d’Italia ieri si è svegliata imbiancata e allora la nostra casellina di oggi del Calendario dell’Avvento non potrebbe che essere dedicata alla magia della neve.

Siamo abituati a vederla cadere dal cielo, sappiamo come si forma, ma esattamente… come nasce? Se la scienza ci sembra troppo “fredda” ci vengono in aiuto due leggende, una delle quali illustra, appunto, l’origine di questo affascinante fenomeno.

Fiocchi di pecorelle

Si narra che attorno ad un’altissima montagna, incoronata di nuvole, pascolassero delle pecore. Arrivato l’inverno, però, l’erba scarseggiava e quella più intraprendente, guardando il monte, pensò: Là sopra, in mezzo alle nuvole, devono nascondersi verdi prati da brucare! Convinte le compagne, salì con loro verso la cima, ma la scalata era lunga, in mezzo a rocce brulle.

Affamate e assetate, si spinsero fino alle nuvole, dalle quali poterono bere, e proseguendo ancora la loro fatica fu premiata. Si trovarono di fronte verdi e gustosi prati. mentre si rifocillavano, però, non si accorsero dell’arrivo di dispettosi folletti, che visti i morbidi ricci di lana pensarono che potesse essere assai divertente strapparglieli.

E così fecero: i bianchi riccioli, cadendo, si bagnarono e andarono a coprire di una bianca coltre le case e i villaggi. Un morbido manto…. di neve.

La Principessa di Neve

Molti avranno già pensato a Elsa di Frozen. In realtà questa leggenda non è ambientata ad Arendelle, ma in Trentino, a Passo Ombretta, che proprio dalla principessa prende il nome.

C’era una volta, in Val di Fassa, un reame senza principesse. Ma come può esistere un regno senza principesse, vi chiederete? Se lo chiedevano anche loro. Il re, la regina, gli abitanti, tutti erano tristi.

La Marmolada

La regina Chiomadoro, però, era veramente disperata per la mancanza di una figlioletta, tanto che la udì persino la Regina delle Nevi, dal proprio palazzo sulla Marmolada, che le chiese il perché di tanto struggimento. La maga, mossa a compassione, entrò nel proprio palazzo e ne uscì con una culla, che fece cadere nel giardino della regina. Al suo interno, piccola e bellissima, c’era una principessina di neve.

Il regalo, però, non era senza condizioni: Ombretta – questo il nome della bimba – sarebbe dovuta rimanere lontana dal sole, o si sarebbe sciolta. Il re, quindi, bandì il caldo astro dal regno, ordinando alla popolazione di invertire il giorno con la notte.

Passo Ombretta

Dopo il primo momento di euforia per il lieto evento, però, il cambiamento si rivelò pesante da sopportare e la principessina, ragazza dolce e gentile, soffriva a vedere l’infelicità del suo popolo. Nessuno di coloro che aveva interpellato, aveva però osato rivelarle il motivo, così decise di rivolgersi a una saggia vecchietta che viveva nei boschi.

Questa, non avendola riconosciuta travestita da contadina, le disse la dura verità: che gli abitanti avevano rinunciato al sole per amore suo, ma che questo li avrebbe lentamente portati alla morte. La principessa, sconvolta, fuggì di corsa decisa a sacrificare la propria vita per salvare quella del suo popolo.

Né la vecchina, che dalla sua reazione aveva compreso tutto, né l’aurora vestita di rosa, né lo stesso sole riuscirono a farla desistere dal suo intento. Quest’ultimo, colpito da tanta generosità, decise allora di farla salire sul suo cocchio d’oro da quel momento regnano assieme sul mondo.

La magia della neve

Ma la magia della neve ha ispirato anche i poeti

che in ogni epoca l’hanno celebrata. E anche i più pessimisti sembrano aver ceduto di fronte alla sua quiete. O quasi. Ho scelto sei poesie, di autori diversi, quasi tutti a cavallo tra Ottocento e Novecento. Agli italiani Gabriele D’Annunzio, Ada Negri, Giovanni Pascoli e Umberto Saba si affiancano due poetesse straniere: Emily Dickinson e la cilena Gabriela Mistral, premio nobel per la letteratura nel 1945.

Scendi con pace,
o neve: e le radici
difendi e i germi.
che daranno ancora
erba molta agli armenti.
all’uomo il pane.
Scendi con pace, si che al novel tempo
da te nutriti, lungo il pian ridesto,
corran qual greggi obbedienti i fiumi.


La Neve – Gabriele D’Annunzio

La magia della neve
Emily Dickinson

Sui campi e sulle strade
silenziosa e lieve
volteggiando, la neve
cade.

Danza la falda bianca
nell’ampio ciel scherzosa,
Poi sul terren si posa
stanca.

In mille immote forme
sui tetti e sui camini,
sui cippi e sui giardini
dorme.

Tutto d’intorno è pace;
chiuso in oblio profondo,
indifferente il mondo
tace.


La danza della neve – Ada Negri

La magia della neve
Ada Negri

Neve che turbini in alto e avvolgi
le cose di un tacito manto.
Neve che cadi dall’alto e noi copri
coprici ancora, all’infinito: imbianca
la città con le case, con le chiese,
il porto con le navi,
le distese dei prati…


Neve – Umberto Saba

La magia della neve
Umberto Saba
La magia della neve
Gabriele D’Annunzio

Il cielo è basso, le nuvole a mezz’aria,
un fiocco di neve vagabondo
fra scavalcare una tettoia o una viottola
non sa decidersi.
Un vento meschino tutto il giorno si lagna
di come qualcuno l’ha trattato;
la natura, come noi, si lascia talvolta sorprendere
senza il suo diadema.


Il cielo è basso – Emily Dickinson

La magia della neve
Giovanni Pascoli

Nevica; l’aria brulica di bianco;
la terra è bianca; neve sopra neve;
gemono gli olmi a un lungo mugghio stanco:
cade del bianco con un tonfo lieve.
E le ventate soffiano di schianto
e per le vie mulina la bufera;
passano bimbi: un balbettio di pianto;
passa una madre: passa una preghiera.


Nevicata – Giovanni Pascoli

La magia della neve
Gabriela Mistral

È scesa la neve
a visitare la valle.
Giunge senza rumore.
Così scendono i sogni.
Guardiamola scendere.
Ha dita così dolci,
così lievi e sottili,
che sfiorano senza toccare
.

È scesa la neve – Gabriela Mistral

White Christmas

Ma si può concludere un articolo sulla magia della neve senza il più classico dei brani a tema? Alzi la mano chi, vedendo nevicare non ha mai canticchiato una volta “Quel lieve tuo candor, neve…” o in alternativa “I’m dreaming of a white Christmas…”. E allora ecco due versioni, per accontentare tutte le età.

Una “d’annata” con “la” voce di White Christmas, Bing Crosby, che duetta con Frank Sinatra e l’altra con… il pupazzo animato di di Michael Bublè.

State canticchiando godendovi la magia della neve?????

Anche per questa “finestrella” è tutto.

Se vi è piaciuta tornate domani a scoprire le novità e se vi siete persi le prime due andate al calendario completo!