Mull

Le isole scozzesi hanno un fascino tutto speciale. Quella di Mull, nelle Ebridi Interne, è non solo un gioiellino, ma anche la “porta” ad alcuni dei luoghi più magici di questa zona: la Fingal’s Cave, le Treshnish Isles con le colonie di pulcinelle di mare e l’isola di Iona con la storica abbazia. Dopo Islay e Arran (ve le ho raccontate qui) ho deciso di prendere un altro traghetto e tornare al fresco tra bianche spiagge, colline verdissime, pecore, mucche delle Highlands, pesce da sogno e, ovviamente, whisky. Partiamo?

Oban

Punto di partenza verso l’isola di Mull è la pittoresca cittadina di Oban. Il nome, ovviamente, non può che far pensare all’omonima distilleria, che dalla sua fondazione nel 1794 è stata il fulcro dell’economia della zona.

E, ovviamente, non potevo non visitarla per una degustazione. Una nota tecnica: è vero, la distilleria chiude alle 17, ma il bar serve le ultime “dram” alle 16 e se volete assaporare il whisky in pace è meglio non arrivare troppo a filo. La nostra scelta è stata una selezione di “distillery editions”. In ordine crescente di torbatura (e anche di gradimento): Oban, Talisker, Caol Ila e Lagavulin.

Accanto alla distilleria, una curiosità è la McCaig’s Tower, una specie di arena fatta costruire alla fine dell’Ottocento dal banchiere e filantropo John Stuart McCaig, che sovrasta la collina alle spalle del paese. Per chi è abituato agli edifici antichi, nulla di sconvolgente, ma certamente un edificio originale.

Prima di imbarcarvi per Mull, se siete appassionati di pesce, è d’obbligo una tappa al chiosco del porto, che serve il pescato del giorno. Prezzi bassi e qualità notevolissima, per chi come me adora cozze, ostriche, capesante (le “scallops” in queste zone sono da urlo!) e crostacei.

Mull

Per raggiungere Mull la Cal Mac (Caledonian MacBrayne) offre numerosi traghetti ogni giorno. Punto di arrivo il villaggio di Craignure, nel sudest dell’isola, piccolo e caratteristico, con un pub frequentato dalla clientela locale, decisamente diverso da quelli più turistici di Tobermory. Magari, come noi, vi troverete ad ascoltare la musica dal vivo di un autista di pullman stagionale, arrivato sull’isola armato di fisarmonica.

Se soggiornate in un bed & breakfast potrebbe capitarvi di trovare vicini di casa decisamente insoliti: oltre alle onnipresenti pecore, fuori dalla nostra finestra passeggiavano caprioli e mucche delle Highlands.

Natura mozzafiato

Ma se siete alla ricerca di panorami emozionanti non potete non percorrere la strada panoramica che attraversa tutta l’isola di Mull.

Meraviglia sulla strada panoramica

Da Craignure proseguite verso sud sulla B849 – l’unica strada che trovate – che porta fino a Fionnphort (pronunciato “fionfa”), il porto da cui prendono il largo i traghetti per Iona e i tour verso le Treshnish Islands e Staffa.

Se, però, volete scoprire l’interno e la costa di Mull, al bivio seguite l’indicazione per Salen e imboccate la B8035, che costeggia il Loch Beg e il Loch Scridain, per poi tagliare all’interno.

Ma prima, sulla vostra sinistra, una tappa la merita il Three Lochs Viewpoint, da cui godere una splendida vista sulla valle e sui tre laghi: Loch an Eilein, Loch an Ellen and Loch Airde Glais. Dal parcheggio partono anche molte camminate.

Mull

The Three Lochs

Una volta imboccata la strada panoramica, godetevi il verde delle colline e del Ben More, l’unico Munro dell’isola, dove gli escursionisti esperti (non è il mio caso!) possono inoltrarsi su un percorso di trekking circolare piuttosto difficile, ma anche molto bello.

Verso metà percorso, potete scegliere se svoltare a destra verso Salen, o imboccare la B8073 e proseguire lungo la costa, su strade a picco decisamente scenografiche. Se avete tempo per godervela, il mio consiglio è di scegliere il percorso più lungo e assaporare ogni istante, facendo attenzione al “traffico” scozzese: pecore, mucche e – se siete fortunati – caprioli. Il verde dell’erba, ancora più intenso dopo la pioggia, il lilla dell’erica, l’azzurro di cielo e mare sono colori indimenticabili.

Questa non è Ibiza

Mull

E a proposito di mare, non si può non fermarsi alla Calgary Beach, splendida e ampia spiaggia sabbiosa nel nord-ovest dell’isola

Acqua trasparentissima in un angolo dal fascino tropicale, frequentato dagli abitanti dell’isola. Nelle giornate soleggiate – e non siamo stati veramente fortunati – un bagno nella fredda acqua scozzese è un’esperienza da provare!!! L’importante è essere abbastanza coraggiosi da andare oltre il primo impatto con la temperatura del mare.

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Tobermory

Dopo un bel bagno, non resta che un po’ di shopping e una bella cenetta nel capoluogo dell’isola, Tobermory, uno scenografico villaggio che incornicia la baia di caratteristiche casette colorate, diverse delle quali ospitano negozietti d’artigianato artistico, di souvenir e ristoranti.

Noi abbiamo provato il Tobermory Hotel, dove ho mangiato degli ottimi scampi e uno dei migliori cullen skink che io abbia mai trovato. E per chi non ama il pesce c’era un ottimo spezzatino di cervo. Macgochans (ho adorato le capesante!) è invece il luogo adatto dove magiare su una bellissima terrazza affacciata sul porto. Ma il locale più suggestivo è senz’altro The Gallery, un’ex chiesa trasformata in ristorante – attenzione è chiuso la sera – che dell’antico uso preserva non solo la facciata, ma anche l’interno, con tanto di vetrate e coro, dove organizzano mostre. Menu meno ricercato dei precedenti, ma vale l’esperienza.

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A tal proposito, quelle offerte da Tobermory sono soprattutto due. La prima è la Tobermory Distillery, che offre degustazioni guidate – meglio prenotare – o assaggi gratuiti (molto limitati) a chi desidera acquistare. I whisky prodotti sono principalmente due: il Tobermory, non torbato, buono ma non particolarmente il mio genere, e il Ledaig (si pronuncia “Lǝcèg” o “Lècik”), torbato, che è venuto a casa con noi. L’altra, invece, è il Mull Aquarium, che offre anche visite nelle quali è possibile toccare alcune creature marine e dove è anche disponibile il noleggio di bombole per effettuare immersioni. Accanto a questi, il piccolo Mull Museum racconta la vita e la storia dell’isola.

La cascata che non ti aspetti

Avendo un po’ di tempo tra la degustazione e la cena, abbiamo deciso di fare due passi su un sentiero subito oltre l’acquario e ci siamo trovati nel cuore dell’Aros Park, su un percorso molto carino e abbastanza facile, affrontabile da tutti (a parte qualche salita poco adatta, ad esempio, ai passeggini).

Passeggiando nel boschetto abbiamo incrociato diversi torrentelli e una prima cascata, che precede di pochissimo il “tuffo” dell’Aros nel “Sound of Mull”. Come molte cascate scozzesi, non ha dimensioni particolarmente impressionanti, ma è molto carina.

Da qui il sentiero si divide: da un lato la parte più pianeggiante e facile, che costeggia il Lochan a Ghurrabain, un laghetto artificiale dove in estate si possono ammirare le ninfee; dall’altro la salita alla Upper Waterfall, la cascata superiore. E qui arriva la sorpresa perché, soprattutto se ammirata dal basso, inerpicandosi tra i sassi, è davvero spettacolare!!! Per noi un’emozione unica!

Beh… guardatela con i vostri occhi!!!!

Duart Castle

Chi dice scozia, dice castelli. Poteva non essercene almeno uno a Mull? Se quelli di Aros, Dùn Ara e Moy sono più o meno diroccati, altri tre sono invece decisamente ben conservati, ma quello di Glengorm è stato trasformato in un hotel ed è visibile solo dai diversi sentieri che lo costeggiano (c’è anche un caffè accessibile), mentre Torosay è privato e l’unica parte visitabile in alcune giornate sono i giardini

Mull

Duart Castle

È invece non solo ben conservato, ma aperto al pubblico, il Duart Castle, l’antico maniero del clan Maclean, a pochi minuti di macchina da Craignure. Ua visita decisamente consigliata, soprattutto se la giornata si preannuncia piovosa.

L’ingresso conduce a un cortile interno da cui si accede alle cucine, la cui stufa a carbone è stata utilizzata fino agli anni Sessanta. Il maniero, collocato strategicamente a picco sul mare (la vista dalla Sea Room è spettacolare) risale invece al XIV secolo e per la sua posizione poteva trasmettere facilmente l’allarme agli altri castelli dell’isola.

Mull

La cucina con la stufa a carbone

La Great Hall e la mostra all’ultimo piano raccontano la storia della famiglia, che ancora risiede nel castello, e non è difficile incrociare l’attuale e 28° Chief, Lachlan Hector MacLean, il cui nome coincide con quello del suo avo che si stabilì a Mull e che sta portando avanti un’altra tranche di restauri, che finirà nel 2025, come testimoniato dalle impalcature che avvolgono una parte della struttura esterna.

Nel 1367, il Chief Lachlan Lubanach Maclean ricevette infatti il permesso dal Papa per sposare la figlia del signore dell’isola, Mary Macdonald, il cui padre si opponeva all’unione. Lachlan, quindi, rapì la ragazza e papà Macdonald alla fine concesse il benestare. Durante il rapimento, però, era morto il Chief dei Mackinnon, avvenimento in seguito al quale i Macdonald s’impossessarono dei terreni del clan, che corrispondevano a buona parte dell’isola di Mull, dandola in dote a Mary. Che si trattasse o no di vero amore, quindi, Lachlan trovò decisamente un tesoro e dal 1390 si hanno le prime notizie di Duart Castle.

Tradimenti, fantasmi…

Come ogni castello che si rispetti, anche Duart Castle ha il suo fantasma, quello senza testa di Ewen MacLaine of Lochbuie, ucciso e decapitato in battaglia durante una faida tra can, che ancora cavalca attraverso il Glen Mor.

Mull
La Sea Room (con nebbia)

Ma storie ben più cruente sono legate a questo luogo. Osservando il mare dall’ampio finestrone della Sea Room al primo piano, si può infatti scorgere la Lady’s Rock (quando siano andati noi c’era la nebbia) così chiamata dopo che l’11° Chief, Lachlan Cattanach, vi legò la seconda moglie Catherine, sorella del Chief del Clan Campbell, Earl dell’Argyll, sposata attorno al 1520. La donna, infatti, non gli dava figli e la marea, sommergendola, avrebbe risolto il problema senza danneggiare la tregua tra i due clan nemici, siglata con le nozze.

Mull

La Camera di Stato

La mattina dopo la moglie non c’era più e Maclean poté annunciare all’Earl la sua tragica dipartita. Invitato a un banchetto dell’ex cognato, però, trovò al suo fianco Catherine, che era stata salvata da dei pescatori. Fu lasciato andarsene illeso, ma il 10 novembre 1523 fu trovato morto a Edimburgo, pugnalato probabilmente da un altro ex cognato, Sir John Campbell of Cawdor. E se “il Nord non dimentica”, anche i Campbell non sono da meno e nel 1691 Sir John Maclean, 20° Chief, dovette cedere il castello al clan nemico, che lo demolì, diventando di fatto il 16° e ultimo laird of Duart, fino al 1911.

In quell’anno il 26° Chief, Sir Fitzroy Maclean lo riacquisì e avviò un ampio restauro, riportandolo ad essere la sede del clan, che qui si riunì nel 1912. Per il suo 100° compleanno, nel 1935, piantò il grande rovere che ancora si trovaall’ingresso del castello, per tenerne fuori gli spiriti maligni. Risale invece al 1941, per la luna di miele di suo nipote, Charles Hector Fitzroy Maclean (il 27° Chief) l’arredamento della Camera di Stato.

…e tesori inabissati

Ma… il tesoro? La leggenda del tesoro di Mull è legata a un altro Lachlan, il 14° Chief Lachlan Mór (“grande”) Maclean. Quando nel 1588 un galeone delle Invincibile Armata, il San Juan de Sicilia, in seguito a una terribile tempesta buttò l’ancora nella baia di Tobermory, Lachlan promise di rifornire la nave se il comandante gli avesse “prestato” i suoi soldati per muovere contro i Macdonald, che gli contendevano il controllo della rotta verso l’Ulster attraverso Islay e Jura. A suggello, alcuni ufficiali furono imprigionati al castello e alcuni Maclean tenuti in ostaggio sulla nave.

Aiutooooooooo

La spedizione, però, non andò come previsto (l’assedio fu tolto dopo soli tre giorni), ma i soldati non risalirono mai a bordo: il galeone esplose infatti misteriosamente, insieme agli ostaggi e una delle ipotesi è che il mandante sia stato lo stesso Lachlan. Non così difficile da credere da parte di un uomo che, non approvando il secondo matrimonio della madre vedova, irruppe alla festa di nozze, uccise 18 invitati e imprigionò lo sposo, infliggendogli torture quotidiane.

Il tesoro, allora? Pare ci dosse la convinzione che la nave fosse carica d’oro e negli anni il relitto fu attribuito alla Florentia, effettivamente una nave portavalori. Da secoli, quindi, si susseguono spedizioni sottomarine nel mare di Mull, che non hanno però mai trovato il fantomatico tesoro. Le celle dove furono imprigionati gli ufficiali spagnoli sono invece ben visibili al castello e… alcuni sono ancora lì! E non solo loro…

Da Mull alle Ebridi Interne

A presto!

Tutto questo basterebbe per un viaggio a Mull. Ma Fionnphort è anche il punto di partenza per i traghetti verso l’isola di Iona, nonché dei tour alla scoperta di Staffa e delle Treshnish Islands con i loro puffin, le adorabli pulcinelle di mare. Diverse compagnie, tra cui Staffa Tours, Staffa Trips e Turus Mara partono poi quotidianamente anche da Oban e Tobermory per le stesse destinazioni o per tour dedicati alla fauna marina. “Ma questa”, per citare Michal Ende, “è un’altra storia, e dovrà essere raccontata un’altra volta”. Appuntamento, quindi, alla prossima puntata su Staffa, Iona e i mei amici puffin!

Non avete ancora visitato Mull e volete farlo? Volete altri suggerimenti? Allora non esitate a scrivermi o a contattarmi tramite la mia pagina Facebook!

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