Kseniaschnaider

Un denim sostenibile e made in Ucraina, mantenendo i posti di lavoro nonostante la guerra. Kseniaschnaider, brand fondato nel 2011 dai coniugi Ksenia e Anton Schnaider, ha portato a Pitti Uomo 104 la nuova collezione Pre-spring 2024, esposta all’interno dell’area dedicata alla moda sostenibile. Tra i loro cavalli di battaglia il “demi-denim”, lanciato nel 2016, un’insolita combo of shorts & jeans, che nel 2017 è diventata uno dei trend più virali.

Vi racconto quindi di un altro marchio che va ad aggiungersi alla mia passerella di abiti e accessori prodotti guardando all’ambiente e agli altri, come Waste Yarn Project e Regenesi, di cui vi ho già parlato.

Green fashion

Kseniaschnaider
Anton allo stand

A raccontare il marchio e le sue caratteristiche in Fortezza c’è Anton, occhi chiarissimi e penetranti, che brillano quando racconta il loro lavoro e che si fanno più tristi pensando a ciò che sta accadendo in patria.

«Recuperiamo denim che viene mandato in Ucraina, lavorato e riutilizzato per realizzare i capi – racconta – Ma nella nuova collezione usiamo anche il velluto di denim prodotto da Isko, cotone organico, jacquard di denim di Outside Denim Lab, cotone organico e altri materiali certificati per la sostenibilità».

Accanto ai materiali, Kseniaschnaider utilizza poi anche un particolare trattamento per l’invecchiamento dei capi: Nanocork by LebiuDesign è infatti un tipo di finitura che deriva da tappi riciclati per dare un sapore vissuto a giacche e short.

La collazione Kseniaschnaider + Kering

Un lavoro portato avanti da Kseniaschnaider anche in collaborazione con il Kering Material Innovation Lab, il cui obiettivo è esplorare le nuove vie del fashion spingendo sempre più avanti il confine della moda sostenibile.

«Siamo entusiasti di svelare la nostra Pre-Spring 2024, che garantisce la nostra lealtà alla moda sostenibile e alle pratiche di produzione responsabile – sottolinea Ksenia – Lavorare con il Kering Material Innovation Lab è stato un’esperienza incredibile e insieme abbiamo creato una collezione che è un perfetto connubio tra sostenibilità e alta moda».

Anton e Ksenia al lavoro

Made in Ucraina

L’attività di Kseniaschnaider ha però un risvolto sociale che si lega a doppio filo all’ attualità. Se, infatti, i due coniugi hanno da tempo base a Londra, «la produzione è rimasta in Ucraina, anche ora che è in corso il conflitto – spiega Anton – Oggi il numero di impiegati è dimezzato e il lavoro d’ufficio è svolto da remoto dai vari paesi europei dove i dipendenti si sono rifugiati. Il covid ci ha preparati a questo. La produzione, invece, è rimasta a Kiev, anche se il lavoro è molto più complesso, soprattutto per quanto riguarda la catena di fornitura. Non ci sono camion e la dogana dà la precedenza a trasporti militari e umanitari, poi a quelli delle aziende. I tempi quindi raddoppiano».

E se andare al lavoro in questo momento può essere pericoloso, Schnaider racconta che sono gli stessi dipendenti a chiedere di continuare. «Se chiudiamo perdono il lavoro e non avendo sostegni dal governo non possono permettersi di stare a casa. Le persone vogliono continuare a lavorare, pur conoscendo i rischi. Hanno scelto di essere forti, non vogliono essere aiutate, tanto che diverse persone che erano andate all’estero sono rientrate, perché non vogliono sentirsi inutili».

Si continua, quindi, sotto le sirene, tra una chiamata e un allarme, per creare le nuove collezioni. Allora perché non dare un’occhiata all’ultima?

.

  • Kseniaschnaider
  • Kseniaschnaider
  • Kseniaschnaider
  • Kseniaschnaider
  • Kseniaschnaider
  • Kseniaschnaider
  • Kseniaschnaider
  • Kseniaschnaider

Conoscevate questo marchio? Ne avete di simili da segnalarmi? Mandatemi i vostri commenti e suggerimenti o scriveteli sulla mia pagina Facebook!

E se vi è piaciuto l’articolo rimanete aggiornati iscrivendovi alla Newsletter!